Archivi del mese: gennaio 2012

Un articolo assolutamente prezioso per capire il nuovo rapporto tra giornalismo e web 2.0.

Nessuna promessa

Premessa. Sono una giornalista di un’agenzia di stampa, uso Twitter e Facebook per lavorare e se riattivo questo blog per tanto tempo dormiente è perchè  sono a casa con la bronchite e non ho una beata fava da fare, se non stare su internet, leggere e guardare la tv ( una pacchia, insomma…).

Il motivo che mi spinge a scrivere senza essere pagata (come fanno molti colleghi con passione e come ho fatto io per anni, nota polemica #1) è una questione che mi sta a cuore. Ovvero: il senso del fare i giornalisti, in un’agenzia di stampa per giunta,  nell’era di internet.

Lo spunto arriva, manco a dirlo da Twitter, strumento che esiste da anni, ma che gli italiani e i media mainstream hanno scoperto in questi giorni con la conseguente totemizzazione insopportabile (nota polemica #2).

Accade che questa mattina, mentre nelle redazioni delle agenzie di stampa, delle…

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L’inesprimibile silenzio.

Sulla terra non c’è che la mietitura,

l’attesa insopportabile e l’inesprimibile silenzio.


Di schianto

Oltre la ragione,
il tuo sapore salino
nel sangue,
mi muore.
Inspiro.
Lo trattengo nel tempo del ricordo,
ma precipita
da un fiato
schiantato,
come un gelato
spiaccicato
sul marciapiede.

(C.V.)


Mutevole grazia

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Non mi e facile stabilire
In certi momenti se sia proprio questo paesaggio a entrarmi dentro e a definire il mio sentire, piuttosto del contrario.
È quasi una musica di fondo nei passi.


La strada di casa

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Gemelli

Perfetto il desidero riempie le tempie mentre ti guardo mi trasformi in tutti i modi e mi apro
Nell’ entusiasmo di compiacere
Ogni gesto che riflette il nostro specchio
E danza
Danzano all’ unisono nelle nostre menti gemelle.


Ossi di seppia

Mia vita, a te non chiedo lineamenti
Fissi , volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso sapore han miele e assenzio.

Il cuore che ogni moto tiene a vile
Raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
Della campagna un colpo di fucile.


Malinconica grazia.

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Cosa è e cosa non è.

Non è questione di cosa è e cosa non è.

E’ cosa puoi credere sia.


La mia vita di uomo, Philip Roth.

[…]
“Avrei voluto appendere sopra la cattedra un cartello con scritto: in quest’aula chiunque venga sorpreso a usare la propria immaginazione sarà fucilato.

Quanddo davo loro una lezione, nel senso genitoriale della parola, la mettevo in termini più cortesi: non potete limitarvi a propinare le vostre fantasie chiamandole finziione. Dovete basare i vostri racconti su ciò che conoscete. Attenetevi a quello, altrimenti alcuni di voi tendono al sogno a occhi aperti oppure all’incubo, al sublime, al romantico e non va bene. Cercate di essere precisi, accurati, misurati.”